COSA FACCIAMO

L’associazione è impegnata a tutelare i diritti civili previsti dalla Carta costituzionale, vigilando sull’attività delle istituzioni e mettendo in atto una serie di iniziative che contribuiscano a rafforzare una cultura della vita più rispettosa della libertà della persona e a far sì che la politica vada di pari passo con le richieste, sempre più urgenti, della società civile.

IL NOSTRO PROGRAMMA

  • Promuovere la conoscenza della legge n. 219 del 2017, che regola il Consenso Informato nella relazione di cura e le Disposizioni Anticipate di Trattamento.
    A questo scopo, dedicheremo un ciclo di attività formative e informative sulle tematiche del diritto alla salute, del testamento biologico e, più in generale, del fine vita, anche con riguardo agli ambiti non regolati dalla nuova legge. Gli incontri saranno rivolti agli associati, agli studenti, agli operatori del diritto e della sanità e a chiunque sia interessato, affinché si diffonda una piena consapevolezza dei diritti della persona in ambito sanitario.
  • Vigilare sull’effettiva e corretta applicazione della legge n. 219/2017, per il cui ottenimento ci siamo battuti, sollecitando presso le istituzioni nazionali e gli enti locali l’adozione delle misure ancora mancanti per rendere pienamente efficaci le norme.
  • Assumere ogni iniziativa utile affinché l’invito rivolto al Parlamento dalla Corte Costituzionale, volto a colmare i vuoti di tutela in materia di fine vita, trovi risposta in una buona legge che regoli il suicidio medicalmente assistito e l’eutanasia, nel rispetto del valore della vita e della dignità nel morire.
    Lavoreremo affinché tutti i cittadini possano veder riconosciute e rispettate le loro scelte senza dover combattere estenuanti battaglie in condizioni di particolare, e talvolta insopportabile, sofferenza come è accaduto a Walter Piludu e ad altri, anche dopo di lui.
  • Promuovere, anche nelle scuole, la conoscenza e la riflessione bioetica sui temi del vivere e del morire, affrontati con spirito laico, aperto al pluralismo, e nel rispetto del principio di autodeterminazione, che consente il libero sviluppo della personalità e l’esercizio del diritto di compiere autonomamente le proprie scelte di vita.
  • Collaborare con altre associazioni attive in ambito regionale e nazionale nel campo della tutela dei diritti della persona, per meglio garantire, attraverso un fronte comune, il riconoscimento e la difesa di tali diritti.